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La Provincia di Treviso e l’Ulss2 Marca trevigiana in rete per contrastare la violenza di genere: in vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, venerdì 22 novembre gli Enti uniti fanno il punto sulle iniziative avviate negli ultimi anni per fornire maggiore ascolto, prevenzione, tutela, orientamento e assistenza a cittadine e cittadini in difficoltà o vittime di abusi, rilanciando la campagna #1522 “Violenza mai sole: parliamone”. L’anno scorso è stato avviato il progetto “Stanze Rosa”, a cura dell’Ulss2, con il sostegno istituzionale della Provincia e della Commissione Provinciale Pari Opportunità, che ha portato all’apertura di due stanze, ad oggi, all’Ospedale di Conegliano e all’Ospedale di Montebelluna: il servizio, che integra e amplia la rete di sostegno alle vittime costituita anche dai Centri Anti Violenza (CAV) del territorio, dalle Forze dell’Ordine e dalle Case-rifugio, con l’ausilio degli Enti territoriali, nasce per offrire tutela alle donne, e ai loro bambini. Ad oggi, sono 24 le donne a essere state ospitate nelle due “Stanze Rosa”. Tutte le altre donne vittime di violenza che non pernottano nei Pronto Soccorso, vengono accolte, visitate e curate in stanze o ambulatori dedicati. Obiettivo, aprire nuove Stanze Rosa anche nelle altre strutture ospedaliere del territorio provinciale.

Sempre l’anno scorso, in un’ottica di ampliamento della rete di collaborazione e sostegno, la Provincia ha realizzato un Albo delle Associazioni attive sul territorio in tema di pari opportunità e di contrasto alla violenza: 14 le realtà iscritte ad oggi, impegnate nell’attività congiunta di sensibilizzazione e informazione alla cittadinanza. Oltre a questo, è partita dal Sant’Artemio quest’estate anche l’iniziativa del Ministero della Giustizia "La Violenza Mai", che ha visto la realizzazione di una sintetica brochure con le indicazioni utili a riconoscere segnali di allarme.

Secondo quanto emerge dal report pubblicato da ISTAT due giorni fa, il 20 novembre, sulle vittime di omicidio a livello nazionale, sono state 117 le donne uccise nel 2023 (rispetto alle 126 nel 2022), 96 le vittime stimate per femminicidio, e 63 quelle la cui uccisione è avvenuta in ambito familiare (partner o ex partner). Rispetto al 2022, le violenze in ambito familiare nel 2023 sono aumentate del 3%. Le vittime di nazionalità italiana sono state 101, 16 quelle straniere. In Veneto, le vittime sono state 8, di cui 5 in ambito familiare.
I primi moventi, nei casi di femminicidio, sono le liti per “futili motivi, rancori personali” (40,1% dei casi avviene in contesto familiare affettivo) e i motivi passionali (27,4% dei casi in generale, la percentuale aumenta al 60% se si considerano le vittime femminili nella fascia d’età 35-44 anni).

Per quanto riguarda le telefonate al numero antiviolenza e stalking 1522, le chiamate nel territorio della Marca Trevigiana nel primo semestre 2024 sono state 129, erano 195 in totale l’anno scorso, 149 nel 2022. Le telefonate non riguardano solo denunce di violenza e richieste di tutela, ma anche consigli e orientamento per chiarire possibili situazioni ambigue, in un’ottica di prevenzione.

“Per contrastare la violenza, in qualsiasi forma essa si manifesti, è fondamentale un’azione condivisa tra Istituzioni, Enti, Centri e Associazioni su più livelli, in tutto il territorio – spiega Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – con l’obiettivo di diffondere maggiore consapevolezza su quelli che possono essere i segnali dall’allarme e, di pari passo, sui servizi esistenti nati proprio per supportare e proteggere le vittime, abbiamo avviato e promosso negli ultimi anni una serie di iniziative per rafforzare questa “rete di sostegno” che in Provincia di Treviso è forte e capillare: l’anno scorso, a pochi giorni dal tragico omicidio di Giulia Cecchettin, il momento di raccoglimento tra autorità, scuole e cittadinanza attorno alla panchina rossa del Sant’Artemio, dipinta dalle studentesse e dagli studenti, è stato un modo per ricordare che il 25 novembre è tutto l’anno e per trasmettere il messaggio che “il primo passo è parlarne”. Si assiste infatti, negli ultimi anni, a un maggior numero di telefonate all’1522, anche semplicemente per un consiglio o un confronto: questo è un segnale di una presa di coscienza di quando parole, atti e anche i “non detti” rappresentano una forma di violenza da denunciare e da cui è possibile uscire, un indice, anche, di maggiore fiducia nelle istituzioni e nella rete di aiuto a tutela delle vittime. Proprio perché il primo passo è parlare, condividere i propri dubbi, per prevenire e per contribuire, a monte, a rafforzare quella stessa rete di aiuto. E noi, come Provincia, continueremo a sensibilizzare la comunità su questo aspetto sempre, tutto l’anno, con le nostre campagne e sostenendo a livello istituzionale le forze competenti attive sul territorio”.

“4692 è un numero che fa riflettere, perché è il numero dei codici rosa attribuiti agli accessi in Pronto Soccorso nella nostra Azienda dal 2017 a oggi, identificando i casi di violenza di genere – commenta Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2 -. Ci fa pensare, perché siamo consapevoli che si tratta solamente della punta di un iceberg. Tuttavia, è anche un segno di speranza, perché un leggero trend del loro aumento annuale, tolto il periodo Covid, ci fa capire che forse le vittime si aprono di più con i nostri operatori che riescono a intercettare così bisogni e situazioni a rischio. La violenza di genere è una grave emergenza sociale che necessita della massima attenzione e per prevenire e proteggere le vittime di violenza servono iniziative mirate che spingano le donne a chiedere a aiuto da subito. Mi auguro che, anno dopo anno, tramite iniziative come i codici rosa, le panchine rosse, l'informazione sul numero 1522, la diffusione dei Centri Anti Violenza, la realizzazione di eventi, spettacoli e convegni di sensibilizzazione sul tema faccia crescere la consapevolezza in chi è vittima che si può e si deve cercare aiuto, e nei potenziali aggressori che nessuno merita la violenza, in nessun caso, e che anche loro possono essere aiutati. Ringrazio la rete di coordinamento del percorso di accoglienza protetta e continuità assistenziale tra Azienda Sanitaria, Comune, Forze dell'Ordine e Centri Anti Violenza e tutti coloro che ogni giorno si impegnano per costruire un mondo libero dalla violenza”.

“L’anno scorso abbiamo lanciato l’iniziativa dell’Albo provinciale dedicato alle Associazioni attive in tema di pari opportunità per consolidare una rete istituzionale di realtà e progetti sul territorio – spiega Olga Rilampa, consigliera provinciale delegata alle pari opportunità – è attraverso sinergie come queste che riescono a prendere vita tante attività che altrimenti non sarebbero possibili e richiederebbero molto più tempo. L’invito alle Associazioni, ad oggi 14 quelle iscritte, è di inviare la propria presentazione compilando il modulo disponibile sul sito della Provincia, nella sezione pari opportunità”.

“I servizi nella nostra Provincia sono molto attivi – commenta Gloria Tessarolo, assessore comunale di Treviso delegata alle pari opportunità – in tutta la filiera, 5 Centri Antiviolenza, 3 Centri per gli autori di violenza, 3 case rifugio e pronte accoglienze organizzate: è grazie alla sinergia tra Istituzioni, Ulss2 e queste realtà che si riescono a dare risposte efficaci e tempestive”.

Nell'ambito delle attività della Provincia per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, l’Ente ha aperto un confronto con 200 studentesse e studenti delle scuole superiori presenti oggi in Auditorium

Il convegno "Storie di Donne in Primo Piano", realizzato in sinergia con l'Ufficio scolastico Provinciale, ha affrontato i temi del contrasto alla violenza, del rispetto e delle pari opportunità. Ad aprire la mattinata, su delega di Stefano Marcon Presidente Provincia di Treviso , la consigliera provinciale delegata alle pari opportunità Olga Rilampa e la dott.ssa Luisa Celeghin, referente per le Politiche Giovanili delegata dalla dirigente dell'UST Barbara Sardella. Presente anche il consigliere provinciale delegato alle Politiche Giovanili Matteo Bellinato e la presidente del CUG della Provincia, Maristella Pesce.
Obiettivo della proposta era quello di sensibilizzare ragazze e ragazzi sulle tematiche del rispetto e del contrasto alla violenza, in qualsiasi forma essa si manifesti: fisica, psicologica, di genere, economica, verbale, anche quella “sottintesa”. A tal proposito, l’incontro si è articolato in due momenti: nella prima parte è stato presentato il Quaderno n. 11 del FAST - Foto Archivio Storico Trevigiano della Provincia, dedicato al tema "Donne e Lavoro", che ha fornito uno spaccato "visivo" su mestieri e attività molto diversi tra loro e che vede le donne impegnate, nel corso del tempo, a destreggiarsi tra il delicato e faticoso equilibrio vita-lavoro, tema ancor oggi, purtroppo, sensibile.
A seguire, nella seconda parte, la riflessione attorno al libro “Dove sei madre” della professoressa Raffaella Calgaro: l’autrice ha raccontato, attraverso una narrazione romanzata, le vicende di due donne, due mamme, dalla storia e dalle origini diverse fra loro, che si avvicinano stringendo un legame d’amicizia. Due mondi, Italia ed Eritrea, all’apparenza opposti, si confrontano e dialogano, riportando alla luce storie di violenza che attraversano la nostra quotidianità e che ci fanno riflettere su concetti di tolleranza e di rispetto.
A conclusione dell’incontro, studentesse e studenti ha condiviso alcuni progetti e iniziative svolte in classe sul tema del contrasto alla violenza di genere.

 
È stato presentato questa mattina al Sant'Artemio, sede della Provincia di Treviso, il progetto "La Violenza Mai", a cura del Ministero della Giustizia : l'iniziativa punta a prevenire la violenza di genere attraverso un cambiamento culturale, nella non accettazione di parole, ricatti, comportamenti, che potrebbero preludere a conseguenze drammatiche come visto in recenti fatti di cronaca. A tal proposito, è stata realizzata una sintetica brochure con le indicazioni utili a riconoscere segnali di allarme e la rete di servizi attivi a livello nazionale per dare supporto alle vittime e contrastare situazioni di violenza, in qualsiasi forma essa si manifesti.
 
A portare i saluti istituzionali, Stefano Marcon Presidente Provincia di Treviso , Mario Conte, sindaco di Treviso, Francesco Benazzi, direttore generale Ulss 2 Marca Trevigiana, e Monsignor Michele Tomasi, Vescovo di Treviso.
 
A presentare il progetto nell'Auditorium della Provincia, Carlo Nordio, Ministro della Giustizia, Marco Martani, procuratore della Repubblica di Treviso, Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità e al Sociale, Regione del Veneto, Angela Colmellere, consigliere del ministro della Giustizia e Michela Pizzinat, direttrice creativa della campagna.

È stato presentato oggi, nella conferenza stampa svolta presso la Provincia di Treviso cha patrocina l’iniziativa, il progetto "Vinci la Violenza, torna a sorridere" realizzato dal Centro Antiviolenza Telefono Rosa di Treviso assieme all’azienda del trasporto pubblico locale, MOM Mobilità di Marca Spa e il sostegno del Comitato Pari Opportunità dell'Ordine degli Avvocati di Treviso, per sensibilizzare la cittadinanza tutta sul fenomeno della violenza di genere.

Valorizzando la rete capillare del sistema del trasporto pubblico gestito da MOM si vuole cogliere l’occasione di far conoscere nel modo più ampio possibile la presenza e il lavoro del Centro Antiviolenza Telefono Rosa. L'iniziativa si realizzerà attraverso l'affissione all'interno dei 450 autobus MOM di manifesti/volantini che, richiamando l'attenzione sul tema della violenza sulle donne, informeranno la cittadinanza sulle modalità di contatto diretto con il Centro Antiviolenza Telefono Rosa di Treviso, a cui le donne possono rivolgersi per chiedere aiuto.

Gli “appendini” con i contatti del CAV che si troveranno a bordo bus sono a disposizione dei passeggeri che sono espressamente invitati a portarli con sé (su ognuno c’è infatti scritto “Staccami e portami con te”), con la speranza che raggiungano case, luoghi di lavoro, scuole.

Hanno partecipato alla conferenza stampa, Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, Giacomo Colladon, presidente di MOM, Maria Stella Di Bartolo, presidente del Centro Antiviolenza Telefono Rosa di Treviso, insieme a Rita Giannetti, vicepresidente del Centro. Presenti anche Olga Rilampa, presidente della Commissione provinciale pari opportunità, Gloria Tessarolo, assessore del Comune di Treviso delegata alle pari opportunità, e Marco Turrini, colonnello del Comando provinciale dei Carabinieri di Treviso.

“Il primo passo è parlarne – ricorda Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – un messaggio che è punto di partenza per tutte le attività che la Provincia, in collaborazione con gli organi provinciali competenti in materia di pari opportunità e sensibilizzazione, rilancia durante l’anno sul tema del contrasto alla violenza, in qualunque forma essa si manifesti. Siamo dunque lieti di supportare anche questo nuovo progetto di Telefono Rosa, dando il nostro patrocinio: grazie alla sensibilità di MOM e alla capillarità della rete trasporti, su tutti i bus cittadine e cittadini potranno staccare degli appendini cartacei dedicati con i contatti utili per cercare sostegno e consulenza. Un piccolo ma significativo segnale di aiuto per diffondere anche tra le nuove generazioni il messaggio che parlarne può salvare una vita e che non si è mai soli”.

“Con 40mila passeggeri al giorno e quasi un milione di corse l’anno, MOM – commenta il presidente dell’azienda, Giacomo Colladon - è il punto di riferimento per la mobilità di una fetta importante dalla popolazione del nostro territorio, avendo una operatività in tutta la provincia di Treviso e oltre. Il 62% dei nostri clienti sono donne, quasi l’80% sono giovani: i messaggi a bordo bus potranno quindi raggiungere i target giusti, sia per diffondere i contatti del CAV a chi ha bisogno di aiuto, sia per educare le nuove generazioni su un tema così importante”.

“L'obiettivo – spiega la presidente del CAV, Maria Stella di Bartolo - è garantire una diffusione costante, chiara e immediata della realtà del Telefono Rosa nel territorio, affinché quelle donne che stanno subendo violenze di genere, maltrattamenti, violenza domestica, psicologica o economica sappiano che il contatto con il CAV è immediato, diretto e gratuito. Non solo: tutta la cittadinanza potrà così acquisire consapevolezza del lavoro del Centro Antiviolenza, presidio fondamentale per l’emersione della violenza di genere e per la lotta al fianco delle donne per la loro fuoriuscita dalla violenza”.

Sabato, al Sant'Artemio, Autorità e Studenti in dialogo per affrontare il tema e sensibilizzare la comunità

Sabato 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne: la Provincia di Treviso e la Commissione provinciale pari opportunità hanno organizzato un momento di condivisione e riflessione aperto a tutta la cittadinanza coinvolgendo Istituzioni, Autorità, Forze dell'Ordine, Ufficio Scolastico Territoriale, Istituti superiori del territorio e Consulta provinciale degli studenti, per dedicare un pensiero alle tante, troppe vittime di violenza che ogni anno perdono tragicamente la vita a causa della disumanità di chi sembrava essere loro vicino.
È stata dipinta simbolicamente di rosso una panchina del Parco del Sant'Artemio, da parte di studentesse e studenti delle scuole superiori, davanti all'Edificio 1 di Presidenza: un modo per ampliare l'iniziativa di sensibilizzazione sul tema già attivata in numerosi Comuni, ma che vuole essere un'ulteriore punto di condivisione e di riferimento per tutta la comunità trevigiana.

Contestualmente, sono state presentate alcune attività realizzate dall'Amministrazione provinciale in tema di pari opportunità e diritti umani e progettualità di studentesse e studenti, grazie alla collaborazione della Consulta e dell'Ufficio Scolastico Provinciale.

Il drammatico tema della violenza è al centro delle più recenti indagini ISTAT e del Ministero della Salute: il 20 novembre il Ministero ha comunicato i dati aggiornati del Viminale sui femminicidi, rilevando come siano state 103 le donne vittime di femminicidio nel 2023 e 83 quelle la cui uccisione è avvenuta in ambito familiare (partner o ex partner). Rispetto al 2022, le violenze in ambito familiare sono aumentate, passando dal 51% al 54%. Il 22 novembre, nel corso di una conferenza tecnica, ISTAT ha tracciato un quadro parziale sugli stereotipi presenti in Italia sui ruoli di genere e sull’immagine sociale della violenza: dall'indagine, realizzata nel periodo maggio-luglio 2023, emerge come la violenza fisica, in una coppia, venga meno tollerata rispetto agli anni precedenti, tuttavia il 10,2% degli intervistati, soprattutto giovani (il 16,1% dai 18 ai 29 anni), dichiara di accettare ancora il controllo dell’uomo sulla comunicazione (cellulare e social) della propria moglie o compagna. Sono ancora diffusi, purtroppo, gli stereotipi sulla violenza sessuale: il 48,7% degli intervistati ha ancora almeno uno stereotipo sulla violenza sessuale, il 39,3% degli uomini intervistati pensa che una donna possa sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole e quasi il 20% pensa che la violenza sia provocata dal modo di vestire delle donne.

Per quanto riguarda le richieste di aiuto, a livello nazionale, sempre ISTAT rileva come prima di iniziare il percorso di uscita dalla violenza, il 40% delle donne si è rivolta ai parenti per cercare aiuto, il 30% alle Forze dell’Ordine, il 19,3% ha fatto ricorso al pronto soccorso e all’ospedale. Proprio in questi giorni, l'Ulss2 della Marca Trevigiana ha pubblicato i dati di richieste di accesso al pronto soccorso: sono 579 le donne finite nei pronto soccorso della provincia dopo aver subito violenze e abusi, in aumento del 5% rispetto all'anno scorso (554 nel 2022). Un ruolo centrale nel supporto, orientamento e assistenza è rivestito anche dai Centri Antiviolenza: sono 5 nel territorio della provincia di Treviso (Centro Antiviolenza N.I.L.D.E. di Castelfranco Veneto, Centro Antiviolenza Stella Antares per Montebelluna, Vedelago, Asolo, Valdobbiadene, Pieve di Soligo, Centro delle donne libere dalla violenza di Quinto di Treviso, Telefono Rosa di Treviso, Centro Antiviolenza di Vittorio Veneto). Le chiamate in provincia di Treviso all'1522, numero nazionale antiviolenza e stalking, sono state 314 nel 2022, mentre quest'anno, nel periodo da gennaio a settembre, sono state 217.

All'iniziativa hanno partecipato, insieme al Presidente della Provincia, Stefano Marcon, alla Commissione provinciale pari opportunità e alla consigliera provinciale delegata alle pari opportunità, Stefania Sartori, il Prefetto di Treviso, Angelo Sidoti, la Dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale, Barbara Sardella, il Questore di Treviso, Manuela De Bernardin Stadoan, il Comandante della Guarda di Finanza, Francesco De Giacomo, il Tenente Colonnello del Comando Provinciale dei Carabinieri di Treviso, Giuseppe Serlenga, il Comandante dei Vigili del Fuoco, Giuseppe Costa, la Consulta Provinciale degli Studenti.

Nei giorni scorsi, per sensibilizzare la cittadinanza sul numero antiviolenza 1522, è stata pubblicata sul sito della Provincia e sul profilo Facebook istituzionale la campagna video informativa realizzata dall'Ente con le principali informazioni sul funzionamento del servizio nazionale e sui Centri Antiviolenza attivi sul territorio provinciale. Il video resterà in evidenza sulle pagine.

“In questo momento, in cui siamo ancora sconvolta dalla tragedia di Giulia Cecchettin, l'iniziativa della Provincia di Treviso parte dalla scelta di dipingere simbolicamente di rosso una panchina del Parco del Sant'Artemio, luogo vissuto e frequentato dalla comunità, in memoria delle tante, troppe vittime di violenza che hanno perso drammaticamente la vita e che vogliamo restino sempre impresse nel cuore di ognuno di noi – spiega Stefano Marcon, presidente della Provincia – ma vuole essere, prima di tutto, un momento di cordoglio e condivisione profonda sentito da tutti, autorità, cittadine, cittadini, giovani studentesse e studenti, che nel dipingere insieme la panchina e dando voce alle proprie riflessioni, concretizzano in un gesto simbolico il loro sentire. Un momento che non vuole essere solo un momento, ma un punto saldo da cui riprendere le fila e dare un senso di svolta, diverso, affinché la panchina rossa non sia solo una panchina. Per tutti questi motivi, sarà posizionata all'ingresso del Parco del Sant'Artemio e sarà un punto di riferimento vivo, di tutti e per tutti, da proteggere e tenere in vita con la cura, l'attenzione e le iniziative che, tutto l'anno, potranno ruotare attorno a essa, a opera delle istituzioni, delle associazioni e della comunità stessa, perché è questo il messaggio chiaro che vogliamo far passare: non si deve parlare di prevenzione e contrasto alla violenza nella sola Giornata del 25 novembre, ma sempre, ogni giorno, affinché le disumane vicende che sono accadute e che, nel sommerso, continuano ad accadere, senza per forza arrivare al loro tragico apice, vengano identificate, denunciate, contrastate e fermate. Perché la violenza si manifesta in molteplici forme: è violenza quella fisica, ma anche quella psicologica, di genere, economica, verbale, anche quella “sottintesa”, e, per fermarla il primo passo è parlarne. Non siete mai sole”.

“Oggi abbiamo condiviso un momento intenso – le parole di Angelo Sidoti, Prefetto di Treviso - insieme a tante studentesse e studenti, per trasmettere un messaggio chiaro: è fondamentale condividere iniziative come questa affinché la sensibilizzazione sul tema del contrasto alla violenza non sia un tema da affrontare solo in occasione del 25 novembre, ma tutto l'anno, ogni giorno, per fermare e contrastare qualsiasi forma in cui essa si manifesti”.

“Condividere oggi insieme a tante cittadine, cittadini, ragazze e ragazzi delle scuole superiori, una riflessione profonda, attraverso l'iniziativa di dipingere di rosso una panchina qui al Sant'Artemio, sull'urgenza di contrastare un fenomeno tragico, subdolo, disumano, ha profondamente colpito il cuore di tutte e tutti noi – sottolinea la Questora di Treviso, Manuela De Bernardin - Il primo passo è parlarne, come ricorda il video trasmesso dalla Provincia, non solo oggi, ma tutto l'anno: insieme per fermare la violenza in ogni sua forma, con azioni di prevenzione e contrasto puntuali”.

“Ringrazio dal profondo la Provincia per averci coinvolto e aver raggiunto più studentesse e studenti possibili, attraverso la Consulta provinciale e la disponibilità di dirigenti scolastici e collaboratori degli istituti da tutto il territorio – le parole di Barbara Sardella, dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale - perché il messaggio di oggi voleva davvero essere un punto di riferimento, affinché non si parli di contrasto solo il 25 novembre. Oggi la vicepresidente della Consulta ha presentato un progetto sensibile e attento “Te lo dico sottovoce” che porta in classe il tema tutto l'anno, per condividere con i propri amici e compagni la riflessione a riguardo”.

“Il delicato e tragico tema del contrasto alla violenza deve essere affrontato tutto l'anno e l'obiettivo è fare in modo che il 25 novembre non debba più essere commemorato – conclude Stefania Sartori, consigliere provinciale delegata alle pari opportunità – Le pari opportunità sono una delle funzioni fondamentali della Provincia di Treviso e per questo insieme alla Commissione provinciale abbiamo messo in campo diverse iniziative tra i quali il video sull'1522, pubblicato su youtube e sui canali istituzionali dell'Ente”.

Link video 1522: Non sei Mai Sola - Provincia di Treviso : https://youtu.be/NcyZ36rdRUw?si=ldes2NUTcAelCKZV

La Provincia di Treviso e la Commissione provinciale pari opportunità hanno realizzato un video informativo dedicato all'1522, numero nazionale antiviolenza e stalking, con le principali informazioni sul funzionamento del servizio nazionale e sui Centri Antiviolenza attivi sul territorio provinciale. 

 

Le domande possono essere inviate fino al 18 febbraio

La Provincia di Treviso ha pubblicato un avviso rivolto alle associazioni del territorio che si occupano di pari opportunità per formare un albo provinciale. Obiettivo dell'iniziativa, promossa dalla Commissione pari opportunità della Provincia, quello di favorire la conoscibilità delle associazioni, la diffusione di iniziative e lo scambio di buone prassi sul tema. Per la registrazione, non sono previste spese.

Le associazioni possono inviare la propria candidatura fino al 18 febbraio, compilando il modulo disponibile sul sito della Provincia di Treviso, nella sezione Avvisi, al seguente link: https://bit.ly/modulo-associazioni-pari-opportunità .

Per ottenere la registrazione all'Albo, l'associazione richiedente dovrà avere i seguenti requisiti: essere costituita in forma di ente no profit riconosciuto o non riconosciuto (iscritto o non iscritto al Registro unico nazionale del Terzo settore); avere sede principale o secondaria nel territorio provinciale di Treviso; avere tra le proprie attività “la promozione delle pari opportunità”, come da atto costitutivo o statuto.

Il modulo potrà essere consegnato a mano, all'ufficio Accettazione atti della Provincia di Treviso, edificio 6, piano terra, dalle ore 8.30 alle 13.00, dal lunedì al venerdì oppure a mezzo pec, esclusivamente in formato pdf, all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

La campagna fa parte delle iniziative per la Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne


Per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Provincia di Treviso, la Commissione Provinciale Pari Opportunità e la Consigliera di Parità rilanciano la campagna di comunicazione per il Numero Anti Violenza e Stalking 1522: il 25 novembre verrà trasmesso sulla pagina Facebook della Provincia il video realizzato con la partecipazione del presidente Stefano Marcon, della consigliera di parità, Tiziana Botteon, della presidente della Commissione provinciale pari opportunità, Olga Rilampa, della vicepresidente della Provincia di Treviso, Martina Bertelle, della consigliera provinciale delegata alle pari opportunità, Francesca Laner, e di tutte le componenti della Commissione. L’iniziativa vuole sensibilizzare la cittadinanza sui servizi presenti nel territorio per fornire supporto, assistenza e orientamento, sottolineando che la violenza, in ogni sua forma e declinazione, sia essa fisica, verbale, economica, di genere, psicologica, o anche solo “sottintesa”, deve essere contrastata e fermata subito, prima che possa essere troppo tardi.
Secondo gli ultimi dati pubblicati dal Ministero delle Pari Opportunità, nel periodo gennaio-marzo 2021 sono state 12.973 le chiamate arrivate all’1522, di cui l’8,16% provenienti dal Veneto. Da gennaio a ottobre 2022, invece, sono 395 le donne che hanno chiesto aiuto direttamente ai Centri Antiviolenza nel territorio della provincia di Treviso: un numero già molto alto e che potrebbe, purtroppo, non corrispondere al numero reale di episodi di violenza accaduti e, per timore, non denunciati. Stando al rapporto ISTAT-Regioni 2021, infatti, gli episodi di violenze messe in atto dal partner e per cui viene fatta denuncia sono solo il 12,2%, dato che scende al 6% per i casi di violenza perpetrata da soggetti terzi.


Il numero 1522 è attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, è accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa sia mobile, e garantisce il totale rispetto dell’anonimato di chi effettua la chiamata. L’accoglienza è disponibile in italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, farsi, albanese, russo ucraino, portoghese, polacco e le operatrici telefoniche forniscono prima assistenza e orientamento alle strutture attive nel territorio, valutando anche l’attivazione di una specifica procedura condivisa con le Forze dell’Ordine.


“Anche per questo 25 novembre abbiamo voluto rilanciare la campagna #violenzamaisole, realizzando un video che, da un lato, faccia riflettere la cittadinanza sull'importanza della parola – sottolinea Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso - parlare, denunciare, gli episodi di violenza è il primo passo per sconfiggere e fermare chi compie azioni simili, che per nessun motivo trovano giustificazione. Vogliamo ricordare a tutte le cittadine che possono rivolgersi all'1522 sempre, non solo quando si sentono in pericolo, ma anche per un semplice consiglio o un dubbio: troveranno accoglienza, sostegno e tutela. L'attenzione sulle azioni di contrasto alla violenza deve rimanere alta sempre, tutto l'anno, e la Giornata del 25 è un modo per ricordarlo con convinzione”.


“Con questa iniziativa vogliamo raggiungere più persone possibili – spiega Martina Bertelle, vicepresidente della Provincia di Treviso - il format video è un mezzo che bene si presta a questo scopo e che sarà disponibile sulle pagine Facebook e YouTube della Provincia, che ricordo ha tra le sue funzioni fondamentali le pari opportunità. Vogliamo ribadire con forza il messaggio che ogni forma di violenza non è mai ammessa e che, parlandone insieme, possiamo contrastare la violenza di genere, con l'obiettivo di avere sempre meno accessi ai Centri Antiviolenza del territorio”.


“Abbiamo pensato di realizzare un video che raccogliesse le informazioni utili per tutte le donne e tutta la comunità, in modo semplice e sintetico, sui servizi e sui mezzi disponibili sul territorio per denunciare episodi di violenza – sottolinea Francesca Laner, consigliera provinciale delegata alle pari opportunità - ma non solo: il nostro obiettivo è quello di trasmettere un messaggio di sostegno, accoglienza e vicinanza, per dire alle donne, e a tutte le persone che purtroppo vivono o hanno vissuto un evento violento o discriminatorio, che non sono mai sole e che non devono aver paura. Parliamone, affrontiamolo insieme. Anche solo per un confronto, l'1522, e gli altri numerosi servizi presenti nel territorio, sono sempre a disposizione offrendo aiuto, sicurezza e tutela”.


“La violenza sulle donne è un fenomeno raccapricciante e tragico, che vede morire una donna ogni 3 giorni in Italia – prosegue Tiziana Botteon, consigliera di Parità della Provincia di Treviso – troppo spesso le donne si sentono sole, ma non è cosi, e con questo video vogliamo ricordarlo: il 25 novembre è un'occasione per concentrare l'attenzione di tutte e di tutti su questa terribile piaga e diffondere ancor di più gli strumenti a disposizione di cittadine e cittadini, tra cui il numero di pubblica utilità 1522, ma anche i servizi di Pronto Soccorso, il Codice Rosa per donne, bambine, bambini e persone discriminate, e il servizio “In Farmacia per chiedere aiuto”. Ricordo che per contrastare il fenomeno, inoltre, sono attivi su tutto il territorio regionale anche Centri rivolti agli uomini autori di violenza, per offrire opportuna assistenza e recupero psicologico. Il nostro impegno per diffondere maggiore consapevolezza è costante e vigile sempre, perché vogliamo contribuire ad aumentare l'attenzione sul tema e indurre le persone a riflettere non solo il 25 novembre, ma tutto l'anno”.


“Vogliamo essere vicine alle donne e, attraverso questa iniziativa, ricordare che le violenze, siano esse fisiche, verbali, economiche, psicologiche, di genere o in qualsiasi altra forma, anche solo velata, non devono mai essere accettate né giustificate – conclude Olga Rilampa, presidente della Commissione provinciale pari opportunità - i servizi sul territorio e il numero nazionale 1522 sono mezzi importanti che ci permettono di combatterle. Non siete mai sole, parliamone insieme: solo in questo modo potremo proteggere la libertà di tutte”.

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E’ consentito l’accesso al Parco del complesso di Sant’Artemio e al Parco della Storga nei giorni feriali dalle ore 7.00 alle ore 19.00 e nei giorni di sabato, domenica e festivi dalle ore 8.00 alle ore 18.00.

In ottemperanza alle norme in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-2019 l’accesso del pubblico al Parco è condizionato al rigoroso rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro e del divieto di ogni forma di assembramento di persone; è richiesto l’utilizzo di mascherine o ogni altro idoneo dispositivo per la copertura di naso e bocca, nonché di guanti o gel o altra soluzione igienizzante.

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